i quaderni delle piazze

le piazze del 77

Firenze, le piazze del 77

Ci siamo ritrovati dopo quasi quattro decenni; allora ci eravamo lasciati consapevoli che la
“missione” che gli anni ’70, con la loro specificità, avevano affidato a quella nostra generazione di giovani studenti e lavoratori, era stata interrotta. Ognuno di noi dentro di sé ha riflettuto se si era trattato di un successo o di una sconfitta. Certamente il lavoro non era concluso e, peggio ancora, non avevamo possibilità di lasciare ad altri la prosecuzione di quella ricerca della libertà, della felicità e dell’equità sociale. Troppo potenti erano le armi messe in campo dal potere costituito.
I quaranta anni trascorsi hanno mostrato il sopravvento della restaurazione del rapporto impari fra le classi sociali, dove una esigua minoranza possiede la maggioranza della ricchezza presente nel Paese. Oggi vediamo una situazione di assoluta gravità in campo produttivo, finanziario, politico, culturale. Ci è stata imposta una nuova classificazione, che non distingue fra lavoratori, industriali, ceto medio e intellettuali, ma fra utenti, clienti e consumatori, azzerando lo spirito di appartenenza ad una classe che fronteggia l’altra per conquistare condizioni più giuste e riducendo la lotta sociale solo ad una estenuante “guerra fra poveri”.
Quando ci siamo ritrovati, grazie all’uso intelligente dei moderni network, abbiamo ripreso ad incontrarci nelle stesse piazze ed a scambiare opinioni sugli eventi che hanno segnato gli ultimi decenni. Abbiamo subito sentito la voglia di rivederci, fisicamente e non solo virtualmente. E abbiamo fatto bene, perché da questi incontri abbiamo capito che ognuno di noi nei quarant’anni trascorsi, ha mantenuto accesa la brace degli ideali che ci furono trasmessi dai Partigiani e dai Costituenti. Come non fossimo mai invecchiati (e forse neanche poi così tanto “cresciuti”) un entusiasmo ci ha pervaso e spinto a fare qualcosa, a passare all’azione. La prima necessità era quella di cercare nella memoria i momenti collettivi e le persone che furono protagoniste del decennio dei ’70. Iniziò una raccolta di foto e di documenti, commentando e catalogando i quali è stato ricostruito quel “clima”, quelle esigenze e quelle utopie. Il Numero Zero di questi Quaderni delle “Piazze degli anni ‘70” è stato il primo compendio di tale esercizio di memoria e l’inizio di un’opera di rilettura di quella grande stagione che non a caso il Potere, che è sempre lo stesso di allora, ha definito “notte della Repubblica” per screditare l’unica generazione che si dimostrò consapevole, determinata, idealista e che gli ha dato filo da torcere. Questa nostra opera è dedicata principalmente a chi oggi ha l’età che avevamo noi in quel decennio. Racconta di una Storia che non viene insegnata nelle scuole e che ci auguriamo stimoli una riflessione da parte di tutti, anche da chi c’è nelle foto e i loro figli e i loro nipoti, da parte degli studenti, degli universitari, dei disoccupati, affinchè ricompaia quella consapevolezza nella necessità di agire per cambiare le cose.

numero 1

Firenze, le piazze degli anni '70

Firenze, le piazze degli anni ’70

Il 5, 6 e 7 giugno, al Circolo ricreativo ARCI Lippi, e nel giardino dirimpetto, tre serate di festa, musica, teatro, dibattiti, mostre, cene. Per presentare il Quaderno n. 1 delle Piazze fiorentine degli anni ’70, racconto fotografico e non solo di chi, in quegli anni, in quelle strade e in quelle piazze, rincorreva il sogno di un mondo diverso.
Una nuova puntata di un racconto in prima persona di un periodo di utopie, di lotte, di gioie di musiche di colori di dolori di creatività, di vita e di morte, rimosso nella costruzione della storia ufficiale, ridotto nella categoria degli “anni di piombo”, in realtà sommovimento irriducibile e perciò ancora sovversivo e negato nella sua ricchezza e complessità: per questo, noi che c’eravamo, riprendiamo la parola.
Al Circolo del Lippi e nei giardini dirimpetto perchè è qui che nel 1971 venne aperto il primo locale underground fiorentino: la Buccia e, sempre in quell’anno, ci fu una delle prime occupazioni di quartiere, che ha sottratto alla speculazione edilizia e ai previsti palazzoni uno spazio verde rimasto all’uso collettivo e sociale, divenuto poi il giardino del Quartiere del Lippi.
Sarà anche l’occasione di presentare, oltre al Quaderno n. 1, l’associazione di volontariato sociale “Firenze, le Piazze degli anni ‘70”, che a partire dal ritrovarsi di tanti che hanno attraversato quegli anni e quelle piazze, vuole proseguire il progetto dei Quaderni ma anche aprirsi ad una partecipazione sempre più ampia, per attivare progetti di animazione sociale e culturale, e riprendere il filo, nascosto ma mai interrotto, di quei sogni e di quelle utopie.

numero 2

COMUNICAZIONEcomunicazione-copia
…è tutto e tanto.
È la parola e l’ascolto.
È trasmissione , contatto, partecipazione .
È l’abbraccio,il bacio,lo schiaffo.
È danza , recitazione , pittura … è musica .
È trovarsi , incontrarsi , scambiare emozioni ,
sentire , urlare , ammutolirsi .
Piangere , fare a botte , raccontare un sogno.
È lottare insieme , difendere un pensiero.
È condividere .
È l’idea che circola , che provoca , che conferma

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